L’arte di Aldo Ferraro

Aldo Ferraro

Articolo ed intervista a cura di Ilaria Solazzo.

La festa della mamma 2022 si festeggia, quest’anno, nella data dell’8 maggio. Ma qual è il significato della festa quest’anno e perché è così speciale?
Ancora una volta dobbiamo fare riferimento alla Pandemia in quanto, anche negli ultimi mesi, ha inciso molto sulla gestione della quotidianità, delle esigenze ed anche delle paure e dello stress.
Chi ha figli, infatti, ha dovuto fare i conti con il balletto di regole per la scuola, le quarantene, la dad, il tasso di stanchezza che ha subito un’impennata, la convivenza forzata h 24, le famigerate chat che sono diventate ancora più pressanti, le domande sui vaccini, le regole per evitare il contagio, l’organizzazione dei lavori domestici, i tentativi di far collaborare tutta la famiglia nella gestione della casa. Le mamme si sono trovate a fronteggiare le varie ondate ed i periodi di oscillazione dei contagi con impegno e dedizione, magari insieme ai partner. Lo stress è arrivato a causa del Covid – che ha portato con sé varie incombenze burocratiche, tra le quali tamponi, autocertificazioni e chiamate ai dottori – ed anche a causa dell’organizzazione della vita in casa quando, per quarantena o isolamento, ci si è ritrovati tutti insieme appassionatamente a condividere spazi e tempi. Allora è cominciata una gimkana esistenziale tra la didattica a distanza dei figli di diverse età, il computer da usare ora per la scuola o per lo smart working, le riunioni di lavoro a casa, le incursioni nel campo ripreso dalla videocamera, la noia, l’irrequietezza per il fatto di essere costretti a rimanere chiusi tra le mura domestiche. Anche per tutto questo, la Festa della Mamma 2022 è molto speciale: la data dell’8 maggio è un modo per ripagare le difficoltà incontrate, per ricordarsi che la presenza di una mamma non si deve mai dare per scontata, soprattutto quando le cose si complicano nella quotidianità.

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A Maggio, in Italia, ed in altri paesi del mondo si celebra la figura materna. La “Festa della Mamma” in Italia si festeggia la prima o la seconda domenica del mese di Maggio, dunque è una festa mobile. In questo giorno si tende a voler ricordare quanto la sua figura sia importante. Nel 1956 il sindaco di Bordighera, Raul Zaccari, decide di celebrare le mamme nel teatro Zeni, ma lo scopo non è celebrativo, quanto piuttosto commerciale. L’anno seguente, il 12 maggio 1957, Don Otello Migliosi, parroco di Rodibetto di Assisi, decide di riprendere questo avvenimento per celebrare la mamma dal punto di vista simbolico, scegliendo il mese di maggio perché è il mese di Maria, mamma di Gesù. “La Festa della Mamma” non è una ricorrenza solo italiana, ma è diffusa un po’ in tutto il mondo. Fino al 2000, in realtà, si celebrava sempre, solo, l’8 maggio. In seguito, invece, si è preferito rendere la festa mobile, cambiando data ogni anno, per farla coincidere sempre con un giorno festivo del calendario. In altri paesi del mondo, invece, la data è differente. Ad esempio, lo sapevate che in Albania la Festa della mamma coincide con la Festa della donna? Dobbiamo andare molto indietro nei libri di storia, fino ai tempi antichi, quando era abitudine celebrare le dee della fertilità, nel periodo dell’anno in cui finiva l’inverno e iniziava l’estate. La festa come la conosciamo oggi, invece, pare sia nata negli anni ’50 dell’Ottocento, negli Stati Uniti. Ann Reeves Jarvis in quel periodo iniziò ad incontrarsi con altre donne per parlare dei loro diritti, della loro salute, della mortalità infantile: vennero chiamate “Giornate di amicizia tra madri”, in seguito ricordate come giorni di lutto per le donne che avevano perso i figli nella guerra civile. Solo nel 1905 Ann Reeves Jarvis ha iniziato a parlare di “Mother’s Day”, spronando le partecipanti a lottare per la pace, così da non dover più piangere i propri figli caduti al fronte. 9 anni dopo, nel 1914, il presidente a stelle e strisce Woodrow Wilson ha reso ufficiale la ricorrenza proprio nella seconda domenica del mese di maggio.

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INTERVISTA

Il nostro ospite di oggi è il Maestro Orafo Aldo Ferraro, conosciuto ed amato da reali, sportivi, modelle e personaggi dello spettacolo. Per i più curiosi lasciamo il link del sito web ufficiale

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ILARIA – Ciao Aldo, benvenuto su “CHI SETTIMANALE”. Come stai?
ALDO – Sto benissimo. Grazie per l’invito. Sono sempre di corsa, mille impegni professionali e privati… non si finisce mai. Il mese di Maggio poi è di fuoco perchè oltre la festa della mamma vi sono tante altre importanti cerimonie: matrimoni, comunioni, cresime… e non solo!

ILARIA – Aldo che significato dai al talento?
ALDO – Il talento per me è una risorsa innata che ognuno di noi ha dentro di sé e deve solo trovare il proprio modo per farlo emergere. Io non avrei mai pensato di lavorare nel mondo dei gioielli, ma un giorno è arrivata la rivelazione e ho capito che era questo che volevo fare! La creatività e la fantasia sono caratteristiche che ho scoperto con il tempo, ma la grinta è qualcosa che non dobbiamo mai sottovalutare perché solo continuando a credere nelle cose per noi importanti possiamo raggiungere risultati significativi.

ILARIA – Come si fa a riconoscere il proprio talento?
ALDO – Probabilmente te ne accorgi quando una cosa ti risulta più facile rispetto ad altre. Nel mio caso, “un gioiello viene da sé… senza pensarci più di tanto”. È come se nella mente vedessi già realizzata la mia creazione, poi devo solo mettere in pratica il mio progetto. Il talento lo riconosci dal sorriso che ti viene mentre lo realizzi, perché sono fermamente convinto che il lavoro debba essere anche in linea con una nostra passione e se fai qualcosa con passione sei contento, la fai meglio, hai voglia di aggiornarti, insomma dal talento può nascere una professione per la vita.

ILARIA – Come hai riconosciuto il tuo talento?
ALDO – Sono le persone che mi hanno aiutato a riconoscere le mie qualità più autentiche attraverso il loro apprezzamento costante. Col tempo mi hanno contattato fotografi che cercavano accessori per i loro servizi fotografici, negozi, privati… Ovviamente sento di avere ancora molto da imparare, ma ne sono felice, perché l’idea di esplorare ed apprendere nuove tecniche mi fa venire voglia di continuare a crescere come persona e come professionista.

ILARIA – Cosa rappresenta per te la tua attività?
ALDO – Realizzare gioielli è la mia più grande passione. È iniziata come un hobby, fino a diventare un vero e proprio sogno che ho poi concretizzato. Creo gioielli cercando di realizzare sempre qualcosa di unico, di diverso da ciò che vedo in giro e che soprattutto possa evocare le emozioni di chi li osserva. Creare gioielli per me è anche un momento per rilassarmi, per staccare la spina dai problemi quotidiani, per vivere un momento tutto mio e non pensare ad altro. Penso che la cosa più bella del mondo sia guardare qualcosa di tuo e pensare che se non fossi tu il creatore, l’avresti acquistata ugualmente.

ILARIA – Quando è nata questa tua grande passione per i gioielli?
ALDO – Una vita fa, (scherzo!). Adoro andare in giro sempre alla ricerca di nuovi materiali, pietre, chiusure, ecc. Comprai le prime cose che servivano per iniziare, tantissimi anni fa, da allora non mi sono più fermato.
Negli anni ho acquisito importanti tecniche che mi hanno permesso di sviluppare ancor di più la mia manualità, diventare più veloce e poter realizzare anche oggetti più preziosi in tempi rapidi. Successivamente ho registrato il mio marchio ed ho aperto il mio laboratorio e la mia gioielleria fisica per poi estenderla anche allo shopping online.

ILARIA – Da cosa è alimentata la tua passione?
ALDO – Quando creo mi sento come una pila piena di energia. È questo che voglio fare nella mia vita e questo pensiero, mi riempie di carica, di soddisfazione ed è bello vedere una donna, una ragazza, una bambina, indossare le mie creazioni, in quanto vuol dire che apprezzano l’unicità di ogni mio singolo gioiello.

ILARIA – Rispetto alla tua professione, qual è stato il momento più emozionante che hai vissuto?
ALDO – Quando mi furono commissionati dei gioielli per alcuni reali. Sono occasioni emozionanti, perché ho modo di riscontrare l’impatto positivo del mio lavoro sulle persone e sui personaggi noti.

ILARIA – Quali tra le tue migliori risorse interiori ti sostengono in questo lavoro?
ALDO – La tenacia, la passione, la creatività.

ILARIA – Cos’è importante per te ricordare ogni giorno?
ALDO – Credere in ciò che si fa, non smettere di sognare e ricordarsi che non si finisce mai di imparare.

ILARIA – Che messaggio vuoi dare ai giovani talenti che desiderano intraprendere la tua professione?
ALDO – Se è davvero questo ciò che volete fare, non smettete di studiare, credeteci fino in fondo e non fermatevi alla prima porta chiusa perché se a qualcuno non piace ciò che fate, qualcun altro potrebbe pagare oro per averlo.

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